[Non solo Musical] La Rua: sogni, passione, energia e talento!

senza titolo-0116

Partire dalla strada per regalare emozioni.

Vivere di musica ed amicizia.

Lottare per realizzare i propri sogni.

Questo è ciò che fanno i “La Rua”: sei talentuosi ragazzi delle mie zone, e ciò contribuisce ad accrescere un po’ l’orgoglio di avere nella mia città talenti simili. Il loro nome si deve proprio ad Ascoli Piceno, un gioiello di città, disseminata di tante piccole rue, stradine che spesso possono offrire scorci inconsueti.

Il gruppo è composto da: Daniele Incicco, splendida voce, capace di coinvolgere il pubblico con il suo carisma, la sua follia e quella propensione a distruggere tutto con la sua impetuosa energia; William D’Angelo, alle chitarre, con il quale ha creato i “vecchi” Champions Liga e il cui sodalizio dura ormai da dieci anni; Davide Fioravanti capace di regalare emozioni diverse attraverso differenti suoni, dalle tastiere, alla fisarmonica, al glockenspiel; i più giovani, Alessandro Charlie Mariani e Matteo Grandoni, che, alternandosi rispettivamente tra chitarra e banjo, e tra basso e contrabasso, riescono a trasportarti con piacevoli melodie un po’ nel loro mondo musicale; e l’energico Nacor Fischetti alla batteria, che ogni volta dà il vero e proprio avvio ai concerti.

Quella che ci regalano è una musica nuova in Italia, un pop/folk capace di destare emozioni più intime, ma anche di spingerti a saltare, urlando a squarciagola le canzoni più movimentate.

Sono giovani. Sono pieni di entusiasmo ed energia. Basta partecipare a un loro concerto o, più semplicemente, ascoltare il loro cd per essere trasportati e coinvolti. Ti ritrovi a canticchiare ben presto le loro canzoni, a muoverti, ad aver la voglia di saltare, di fondere insieme l’energia che sprigionano loro con la tua. Avvertire dei brividi improvvisi e un’emozione così intensa che vorreste rivivere ancora, e ancora, un numero infinito di volte.

Hanno talento, forza, energia, passione e riescono a trasmettere il loro amore per la musica e i loro sogni anche a noi.
Un gruppo affiatato e unito. Basta osservarli con attenzione per vedere l’amicizia che li lega. Un’amicizia che ti fa sorridere e apprezzare molto chi lotta per realizzare un sogno. Il sogno di emergere, forse far notare il loro talento, la voglia di comunicare emozioni anche al di fuori del nostro piccolo, ma splendido, territorio.

È facile affezionarsi a loro e voler intensamente che i loro sogni diventino realtà, vederli spiccare il volo verso un successo sicuramente non facile per un gruppo autoprodotto.

Il loro ultimo (primo, con il nome di La Rua) album consta di 8 canzoni che restano facilmente impresse nella mente e nel cuore, sia per le splendide musiche che per i testi meravigliosi.

Testi che parlano d’amore, spesso giunto al suo tramonto o che, nonostante le difficoltà, conserva ancora un briciolo di speranza che non va mai persa; ma anche di libertà e di una voglia di non essere etichettato da una società che ci vuole tutti in un certo modo, figli di una “normalità” che ci rende tutti stereotipati.
Ci sono canzoni più intime che mettono in luce il mondo del cantautore, ma nei quali tutti possiamo immedesimarci; altri più movimentati che ti donano una forte scarica di energia e ti spingono a guardare il mondo con il sorriso, senza tristezza.

È difficile non innamorarsi di ogni testo e dover decidere il preferito.

Se dovessi proprio citarne uno, direi “Polline”: una poesia che parla d’amore, una canzone che tocca il cuore.

Ma essendo io un’amante delle canzoni più tristi, amo profondamente anche “Detriti”. Triste sì, parlando di un amore ormai giunto al suo tramonto, ma di una bellezza incredibile.
Ogni testo, però, se correttamente ascoltato, è capace di far riflettere e donare emozioni. L’anima dell’autore, la musica dei musicisti, si aprono e arrivano fino a noi.

Daniele Incicco li ha scritti con l’aiuto del loro produttore Dario Faini, un nome noto nel mondo della musica italiana (e del musical!), avendo contribuito a scrivere i più bei testi di vari autori italiani (cito almeno alcuni di loro: Marco Mengoni, Annalisa, Fiorella Mannoia, Cristiano De André, Luca Carboni, Francesco Renga..).
Due anime, quelle di Daniele e di Dario, che non possono non sfiorare le corde del cuore.

La bellezza dei La Rua sta anche nella musica. Questi ragazzi diffondono i loro talenti, la loro passione, creando armonie uniche, melodie che colpiscono e restano impresse nella mente e nel cuore.
Purtroppo non sono capace di fare un’analisi tecnica della musica, non avendo le competenze, ma vi esorto ad ascoltare i loro brani per farvi anche una vostra opinione e comprendere le mie parole.

Per curiosità sono tornata indietro, trovando altre canzoni, di quando il gruppo si chiamava semplicemente “Champions” e sono rimasta ancor più colpita dal loro talento. Sono cresciuti, non ci sono dubbi, ma le emozioni che donano sono sempre così forti.

Tra i brani che portano ai loro concerti, oltre all’intero cd ed alcune cover della musica italiana (da Jovanotti, ai brani più conosciuti e famosi di Rino Gaetano, a Ranieri, fino al bellissimo omaggio a Dario, con “La tua bellezza” cantata da Renga), propongono sempre altre due canzoni: “Noi che” brano con cui hanno tentato di salire sul palco dell’Ariston, e… quella che per me è la dedica d’amore più bella che io abbia mai avuto occasione di ascoltare, “Ti Farò Ridere”. Un brano che non riesco a descrivere a parole, ma che mi commuove dalla prima volta che l’ho ascoltato. Una canzone così piena d’amore, così bella che non smetterei mai di sentire e che mi emoziona ogni volta.

Un gruppo scoperto forse tardi, ma che ha contribuito a rendere la mia estate semplicemente meravigliosa e le cui canzoni non smettono mai di accompagnarmi, di donarmi energia, sorrisi, emozioni e di farmi trovare il sole anche in una giornata uggiosa.

Auguro a questi ragazzi di poter realizzare tutti i loro sogni, di poter aprire le ali e spiccare il volo, di essere riconosciuti per il loro valore. Ancora di più. Sì, perché hanno già ottenuto i primi importanti premi (Premio MEI come Miglior Band, al Festival di Castrocaro 2012; Vincitori di AreaSanremo 2012, Best of Mtv New Generation 2014, Vincitori 1MNEXT Primo Maggio Roma 2015), ma loro meritano molto di più.

Se volete iniziare a scoprirli, cercate i video di “Polline”, “Non sono positivo alla normalità”, “Magneti Vicini” (stupendo ed emozionante. Ad interpretarlo, Mauro e Marta, la prima coppia con Sindrome di Down a sposarsi.) e “Non ho la tristezza”.

Preparatevi a saltare e a provare “brividi improvvisi”!

Per maggiori info cliccate sul loro Sito!

Vi lascio con un video da me girato in occasione di uno dei diversi live a cui ho partecipato!

[Non solo Musical] Le emozioni e l’incanto della musica di… Dardust!

Il pittore dipinge su tela. I musicisti dipingono invece i loro quadri sul silenzio.
(Leopold Stokowski)

dardust-0033

(C) Foto mia. Tutti i diritti riservati.

Non è facile parlare di musica.
Non ha bisogno di parole per essere descritta; basta chiudere gli occhi, aprire il cuore, e lasciarvi entrare tutte le emozioni che è in grado di donare.

Il 14 marzo ho vissuto una serata speciale, non nuova, avendo partecipato a un’anteprima già qualche mese fa, ma capace di rimanere impressa dentro di me.

Nella mia città si è svolto un concerto (in realtà 4 in due giorni) di un Artista e un gruppo che sanno parlare al cuore, solo attraverso la loro musica. Sto parlando di Dario Faini, al pianoforte, di Simone Sitta, Simone Giorgini, Carmelo Emanuele Patti agli archi (Violoncello, Contrabbasso, e Violino) e Vanni Casagrande, polistrumentista e producer di musica elettronica.

Dario Faini non è un nome nuovo sulla scena musicale e teatrale italiana. Pianista, compositore e paroliere, ha composto diversi brani per numerosi cantanti italiani, tra cui Annalisa, Renga, Mengoni, Cristiano de André ed altri ancora. Per gli amanti del musical, però, ha partecipato anche a La Bella e La Bestia, Sweeney Todd e Actor Dei.

Quindi non mi discosto poi troppo dal tema basilare di questo blog.
L’album si intitola 7 per un motivo curioso e frutto di coincidenze. Come ammette lo stesso Faini nel dvd nasce dal fatto che questo numero è ritornato continuamente visto che sono sette le canzoni dell’album, sette sono stati i mesi di preparazione, sette il giorno del concerto ad Ascoli ed, addirittura, il treno preso per Berlino è partito dal binario sette ed io avevo la carrozza sette ed il posto sette…. non potevo scegliere altro titolo. 

Sette giorni per scrivere i brani.
Sette brani.
Sette mesi per realizzare il tutto.

Questo progetto nasce come una trilogia in riferimento a tre luoghi che hanno segnato il suo immaginario musicale: Berlino, Reykjavik e Londra.
Il primo album è, dunque, legato fortemente a Berlino. Tappa iniziale.

Non essendo competente nel parlare della tecnica musicale, né degli strumenti, questo mio post nasce meramente dalla voglia di condividere con gli altri i miei pensieri, le mie… emozioni.

Ho sempre amato il suono del pianoforte ed anche quello degli archi.
Note sublimi capaci di entrare nella tua mente, nel tuo cuore, e di solleticare l’immaginazione, di farti viaggiare altrove, portandoti in luoghi lontani, facendoti perdere la consistenza del tempo e dello spazio. È proprio questo ciò che è stato fatto in quell’intimo e piccolo ma prezioso ambiente che è la Miniera delle Arti, di Ascoli Piceno. Spezzare i confini e permettere al pubblico di sedersi comodamente su morbidi cuscini posati a terra o sulle sedie e, in religioso silenzio, lasciarsi accarezzare dalle corde, dai tasti, per poi ritrovare l’energia nella musica elettronica.

I sette brani trasmettono emozioni, diverse, per ognuno di noi. Facile ritrovarsi in luoghi in cui poter trovare la pace, ma anche in noi stessi, nel nostro io più profondo a fare i conti con sentimenti e pensieri che sgorgano al lento e crescente procedere della musica.

Le mani scorrono leggere sui tasti del pianoforte, sinuose, lentamente e poi con più rapidità, disegnando i suoni. Come se si accarezzasse un amante, un amore.
Le corde vengono solleticate con un’armonia delicata. E poi lampi. Suoni più “forti” che donano energia, che ti portano a muovere la testa, a voler quasi seguire il ritmo. Che non spezzano, però, l’armonia creata dagli altri strumenti più “delicati”, ma anzi sembrano integrarsi perfettamente, donando vita alla magia e a una sorta di poesia.

Questo è quello che ho provato. Le dita volano rapide sulla tastiera alla ricerca delle giuste parole che il cuore vuole dire a me e a voi. Questo è quello che mi detta, ascoltando i sette splendidi brani dell’album.

Uno splendido mix di musica classica ed elettronica, a mio modesto avviso, sicuramente vincente.

  • Nuovo inizio a Neukölln
  • Sunset On M.
  • Sommergibile in aria
  • In the Clouds
  • Invisibile ai tuoi occhi
  • Angoli di ieri
  • Enjoy the Light

Questi i titoli. Un viaggio emozionante, che potete vivere soltanto ascoltandoli e comprando il cd e l’LP.
Lo trovate anche su iTunes.

Ringrazio davvero tutti, di cuore, per avermi portata a vivere emozioni difficili da descrivere a parole. Auguro a tutti loro di volare alto, e di colpire al cuore molte persone, perché lo meritano. Questo “esperimento” è pienamente riuscito.

Facile ritrovarsi sospesa tra le nuvole, in luoghi lontani, o anche essere preda dei ricordi e di una sottile forma di malinconia che avvolge improvvisamente l’anima, portando i tuoi occhi a farsi umidi.

Come nel brano che, personalmente, preferisco: Angoli di ieri,  di cui vi allego un video live, anche per farvi comprendere un poco l’atmosfera che ho vissuto!

Prossimo appuntamento con Dardust sarà il 27 Marzo a Torino, presso il il Birrificio Officine Ferroviarie, corso Sommelier, 12, alle ore 21!
Non mancate se volete vivere splendide emozioni 🙂 QUI trovate l’evento su Facebook, per rimanere aggiornati!

Emozioni in… Stage: un Capodanno in Musical con Cristian Ruiz.

Tra i buoni propositi del nuovo anno c’è quello di aggiornare e far decollare questo blog, e voglio seriamente impegnarmi a farlo, anche se non è facile. Non per mancanza di voglia, naturalmente, ma per l’assenza di tempo. Ne ho davvero poco da dedicare a questo spazio, ma intendo trovarne, perché ho il desiderio di condividere le mie emozioni con tutti quelli che amano il teatro e il musical in particolare.

Ho concluso il 2014 e iniziato il nuovo anno nel migliore dei modi. Credo sinceramente di non aver mai trascorso un capodanno così bello, respirando arte, emozioni, lacrime, sorrisi, risate e anche un piacevole tepore nel cuore dovuto non solo alla bella esperienza ma anche al gruppo con il quale l’ho condivisa. Ragazzi e ragazze accomunati dalla stessa passione per il Teatro, per il canto, la recitazione (e anche la danza) e con la voglia di apprendere quanto più possibile da un Artista fantastico come… Cristian Ruiz.

Ebbene sì, ho avuto la fortuna di poter partecipare a uno stage di Cristian Ruiz, tenutosi all’albergo Alla Rocca di Bazzano (BO), un ambiente favoloso, nel quale è facile sentirsi accolta e a casa. Uno stage magico, che mi ha permesso non solo di conoscere Cristian in una nuova veste, quella di Insegnante, ma anche di avere piccoli momenti per scoprire come è al di fuori dei personaggi interpretati.

Cristian, per me, è un Vero Artigiano dei Sogni. È capace di far sognare con la sua arte, di regalarti emozioni intense con la sua voce, di sorprenderti con la sua recitazione, ma è anche bravo nel ballo! Un Artista completo che non smette mai di stupire, che sa arrivare all’anima, nutrendola di bellissime sensazioni. È uno di quegli artisti che ama totalmente ciò che fa, il suo lavoro, la sua arte e che riesce a trasmettere tutto ciò al suo pubblico. Scalda il cuore.

Purtroppo non ho avuto molte possibilità di vederlo sul palco, anche se negli ultimi anni sto tentando di recuperare, e quali emozioni ha saputo darmi la prima volta che l’ho visto dal vivo! È complicato descrivere ciò che ho provato e provo ancora a parole, ma spero di riuscire a farlo, spendendo qualche pensiero su questo stage.

La bellezza di questi momenti sta nel fatto che si possono vivere magiche emozioni e vedere chi e come è l’Artista fuori dal personaggio. Io ero solo un’uditrice ma è come se le emozioni provate dagli stagisti le avessi provate sulla mia pelle; come se le parole e i consigli di Cristian, si fossero impressi anche su di me.

Lo stage si è articolato in due giorni, più uno di riposo per consentirci di vivere al meglio la notte di Capodanno. Le mattinate si sono dedicate alla recitazione, di un pezzo del Teatro del ‘900, mentre i pomeriggi al canto. Ciascun ragazzo poteva portare il pezzo teatrale e una canzone dal musical che preferiva.
Cristian ha dedicato molto tempo a ciascuno di loro, lasciandoli interpretare liberamente il proprio brano, in un primo momento, per poi riproporlo più volte, cercando di scandagliare l’anima, trovare le emozioni nascoste nel proprio io, toccando il cuore di ognuno di loro, donando incoraggiamento, consigli, esempi, e tanta pazienza.
Ho guardato con interesse le varie rappresentazioni, rapita e silenziosa, come a voler capire dove volesse arrivare e vi assicuro che spesso sono riusciti ad emozionarmi così tanto, da farmi avere gli occhi lucidi.
C’erano tensione, paure, anche una sorta di sfiducia nelle proprie capacità, ma tutti si sono messi in gioco, cercando di provare a metterci il cuore, di tirar fuori ciò che potevano, e qualche volta queste forti sensazioni si sono trasformate in lacrime.
Il brano portato in scena dai tutti loro, iniziava in un modo e finiva in un altro completamente – o quasi – diverso. Non so come spiegarmi al meglio, ma… è stato come se Cristian, con la sua attenzione, con le sue parole e i suoi preziosi consigli, riuscisse davvero a toccare l’anima dei suoi stagisti e a spingerli a tirare fuori tutto, a credere nelle proprie capacità, a donare tutto non solo a se stessi, ma anche a chi, in quel momento, era lì ad ascoltare. Cercare le emozioni attraverso le esperienze della propria vita, ciò che abbiamo provato o che possiamo immaginare, questo è stato fatto, e devo dire che anche chi ascoltava ha provato sensazioni molto forti, o magari si è ritrovato a pensare a come avrebbe interpretato quel determinato brano, a cosa avrebbe potuto dare se si fosse trovato al posto di un altro. Perché ognuno di noi è diverso e tutti possiamo offrire qualcosa al nostro pubblico.
Credo che l’Artista doni un pezzo della propria anima, delle proprie esperienze, belle o brutte, nel momento in cui si mette in gioco, sale sul palco e dà vita al personaggio e, anche in questa piccola ma grande e importante esperienza, si è cercato questo e in molti ci sono veramente riusciti.
È stata un’emozione unica ascoltare, essere rapita e commossa di fronte a tanta passione, a tanto amore per questa splendida arte che non smetto di seguire e sostenere nel mio piccolo ruolo di spettatrice.
Ho visto occhi brillare, colmi di una luce intensa. Quella dei sogni... della volontà viva di realizzarli. Sguardi rivolti lontano, verso un palco, chissà, o magari verso altri mondi, altre forme con le quali vivere di Arte.
C’erano anche delle bambine sorprendenti a questo stage, ed è una cosa che ho molto apprezzato. Amo quando l’arte teatrale colpisce i più piccoli, perché è dalla più tenera età che bisognerebbe infondere i giusti valori e far scoprire la magia della cultura in generale: quella sprigionata dall’arte in tutte le sue forme, non solo il teatro, il canto, la danza, ma anche la lettura di un buon libro.

Come dicevo, durante questi tre giorni ho respirato non solo l’arte e la passione, ma anche una sensazione di pace e tranquillità. Non c’era la presenza molesta di individui che si recano agli stage con il mero scopo di raggiungere l’artista e stressarlo, né la divisione in gruppetti a seconda delle proprie amicizie e convenienze. L’Artista stesso è rimasto quasi sempre con noi, per condividere anche i momenti di gioco, di divertimento, di relax con tutti noi. Ci siamo sentiti come all’interno di una vera e grande famiglia, e non ho mai respirato aria di negatività. Mi sono sentita viva, capace di poter abbattare il muro che alzo sempre per difendermi, dando modo così di esprimere me stessa.
Tutto ciò è stato realizzabile anche da una dolcissima persona che ci mette tutto il suo impegno per consentire a chi coltiva questa grande passione di avere momenti e possibilità così grandi: Sara Pasolini. Una donna che ho imparato a conoscere in questo poco tempo e che mi ha dato tanto. Una donna a cui va il mio grazie più grande per la possibilità che mi ha dato e per la capacità di accogliermi all’interno del gruppo, senza mai sentirmi l’ultima arrivata. Anche con lei, con la sua simpatia e quel pizzico di follia che non nuoce, mi sono sentita in grado di buttarmi e lasciar da parte la mia tipica timidezza. Insomma non è da tutti scendere nella hall dell’albergo in pigiama e pantofole e far colazione così! Ahahahahah!

Sono stati giorni di arte, impegno, grandi emozioni; di divertimento, risate, sorrisi e abbracci; di gioco, chiacchiere, piccole follie e condivisione di passioni in comune. Tre giorni che si sono impressi nella mia anima e che conserverò nel mio cuore per sempre.
Tre giorni in cui ho avuto anche la possibilità di vedere la persona dietro l’arte e vi posso assicurare che Cristian, oltre ad essere un Artista Immenso, è anche una persona bellissima… Gentile, paziente, pronto al gioco, capace di emozionarti fino alle lacrime ma anche di farti ridere di cuore. Cristian è capace di donarti tanto con piccoli gesti che trasmettono un grande calore, con preziosi consigli da serbare nell’animo, con sorrisi che ti scaldano.
Quindi, se non avete ancora avuto la possibilità di partecipare a questi stage, io ve li consiglio. Ti troverai a uscirne forse un po’ diversa, e con il cuore colmo di tante nuove emozioni e, perché no, anche splendide amicizie.

Avete ancora dubbi sulla magia del teatro e del musical?

 

© Foto di Gruppo dello Stage. Presa dalla pagina ufficiale di Tutti Pazzi per Cristian Ruiz.

© Foto di Gruppo dello Stage. Presa dalla pagina ufficiale di Tutti Pazzi per Cristian Ruiz.

 

 

 

 

© Questo mio scritto è stato pubblicato il 14.01.2015
Il testo deve rimanere uguale, se copiato altrove, e si deve SEMPRE far riferimento a questo blog. Grazie.

Benvenuti!

È questo che dovrebbe fare il teatro, farti sognare. (cit.)

Buona sera a tutti!

Ho pensato a lungo se iniziare o meno questo blog. Spesso sono colta da un entusiasmo incontenibile che poi, però, è frenato da tanti piccoli fattori. Sicuramente le mie continue e grandi insicurezze sono la parte più importante, ma anche il desiderio di non essere una dei tanti. Non mi sono mai piaciute le mode. Il mio obiettivo quando mi dedico a certe passioni, non è mettermi in mostra ma cercare di sfogare le mie emozioni, di trasmettere ciò che amo.
Questo mettermi in gioco e aprirmi a un mondo sempre più virtuale mi fa un po’ paura, ma ci voglio quantomeno tentare. Non so dove arriverò. Magari nel giro di pochi mesi chiuderò tutto, o forse no, continuerò per anni e anni. Non posso prevederlo.

Quello che so è che avevo voglia di aprire un angolino virtuale dove trasmettere la mia passione per il teatro e il musical in particolare. In tutte le sue sfumature, in tutti i suoi nomi. Non sono una giornalista né un’esperta. Sono solo una spettatrice. Una ragazza che sin da bambina ha capito che il teatro fa sognare. È proprio questo lo scopo degli Artisti, a mio avviso: far sognare, portare lo spettatore in quel mondo rappresentato sul palco, farlo immedesimare con i personaggi, farlo allontare per qualche ora dalla sua realtà, riempire di emozioni intense il suo cuore, i suoi occhi di lacrime, e far affiorare sorrisi e anche risate. Ogni volta che sono entrata in un teatro si è accesa la magia. Per me è un luogo speciale. Una sorta di casa dove sento l’esigenza di tornare spesso, anche se non sempre – purtroppo – ne ho l’opportunità. Il mio sogno non è salire sul palco, ma continuare a muovermi a piccoli passi silenziosi, sedermi su una di quelle poltroncine rosse, e lasciarmi incantare. Una spettatrice, nulla di più. Poi, non nascondo che mi piacerebbe lavorare “dietro le quinte” o come una sorta di “critica teatrale”, ma è anche vero che non ho le competenze, purtroppo.

Quando ho iniziato a sognare?

Da bambina. Sì. Ricordo ancora la prima volta in cui sono andata per la prima volta a teatro a vedere un musical. Quello della mia città è un teatro ottocentesco piccolo ma meraviglioso. Una vera perla, di cui sono profodamente orgogliosa.

Ero andata con mia sorella a vedere “Sette spose per sette fratelli” e me ne innamorai.
Ho sempre amato, inoltre, i Movie Musical… la presenza del canto e del ballo oltre alla recitazione mi ha costantemente colpita moltissimo. Tre nobili arti capaci di trasmetterti emozioni infinite. Sebbene io creda che tutte le varie espressioni teatrali debbano essere viste e ammirate, il Musical ha un posto speciale nel mio cuore.

Ecco perché il titolo di questo blog e della pagina facebook associata. Il Musical riesce a donare emozioni uniche e lo scopo di questo angolo virtuale sarà proprio quello di cercare di trasmettervi tutte le sensazioni che gli Artisti e le varie opere viste finora – e altre che spero di vedere presto – riescono a donarmi.

Preparatevi, però, perché tendo a essere anche un tantino logorroica!

Benvenuti nel mio piccolo mondo. Spero di riuscire a trasmettervi qualcosa e di riempire, pian piano, tutte le varie sezioni!

E allora, come si suol dire? Merda, merda, merda a me!

1914377_166192938816_4723737_n

Uno scorcio del “mio” teatro.